Posso fare testamento da solo, o devo andare per forza andare dal notaio?

Esistono vari tipi di testamento, tutti con la stessa potenziale efficacia e validità. Differiscono per la forma e per certe garanzie che ne possono implicitamente derivare. Le forme ordinarie sono sono il testamento olografo e il testamento per atto di notaio.

Il secondo è comprensibilmente quello reso al Notaio, che ha la generale facoltà di dare pubblica fede della provenienza delle volontà testamentarie da parte di chi le forma

Il testamento olografo è invece quello redatto privatamente dal testatore. Ha la stessa efficacia del testamento notarile, nel senso che può revocare o modificare un precedente testamento notarile, e viceversa: varrà sempre e comunque il più recente.

Quindi la risposta è sì, si può fare testamento da soli.

Ci sono solo da rispettare - a pena di nullità - alcuni requisiti formali: Il testamento olografo deve essere scritto per intero, datato e sottoscritto di mano del testatore (non vale firmare un testo dattiloscritto). La sottoscrizione deve essere posta alla fine delle disposizioni. La data deve contenere l'indicazione del giorno, mese e anno.

Quindi, non è difficile. Basta scrivere tutto di pugno, mettere la data, e firmare.

Però...attenzione!

a) occorre che il testamento sia reperibile e sicuro. Sarà anche valido però se, quando sarà necessario che salti fuori in un giorno che si spera lontano, nessuno lo trova, è come se non fosse fatto.

Potrebbe infatti essere dolosamente distrutto da chi ne è in qualche modo danneggiato. E' reato, ma capita.

Potrebbe molto più semplicemente essere che gli  eredi non ne conoscano l'esistenza o, conoscendola, non sappiano dove fosse custodito, magari perso nella marea di carte del testatore, in cui il beneficiario non sa o non può mettere le mani (perché la casa è detenuta da altri, ad esempio)

Ovviamente un testamento affidato al notaio (purché l'erede sappia che c'è, ed a che notaio è affidato) risolve questi problemi. Ma si può comunque provvedere una buona sicurezza anche per il testamento "olografo", o fatto da sé che dir si voglia: basta affidare l'originale alla persona maggiormente beneficiata, e c'è buona garanzia che salti fuori al momento necessario. Si possono fare anche più originali, identici (le fotocopie non hanno alcun effetto) da affidare a beneficiari diversi.

b) occorre che le disposizioni contenute nel testamento siano coerenti e tali da rispettare la legge e scoraggiare le liti tra eredi. In realtà anche un testamento che violi, ad esempio, le quote di legittima di qualche erede necessario può avere una certa efficacia ma normalmente chi fa testamento non desidera suscitare una lunga guerra giudiziaria tra eredi.

Senza avere garanzia di impedirla, però, il testatore può fare molto per favorire la pacifica attuazione delle sue volontà.

1) In primis, cercando di non violare le c.d. "quote di legittima", e favorendo qualcuno solo nel limite della c.d. "quota disponibile".

E' qualcosa di intuitivo, ma non sempre facile. Mentre può essere facile determinare le quote astratte da rispettare (le dispone  il codice civile) nella nostra esperienza abbiamo verificato che è molto difficile calarle nella pratica. 1/3 o 1/4 sono facili da determinare in teoria, ma quando in ballo non c'è solo denaro, ma anche beni diversi, difficili da valutare e non frazionabili (come gli immobili) allora la cosa può essere un problema.

2) anche senza voler favorire nessuno, è assai raccomandabile che in caso di divisioni ereditarie complicate (ad esempio, quelle relative a patrimoni immobiliari non facilmente divisibili) si provveda a fare testamento al solo scopo di predeterminare la divisione tra gli eredi (stabilendo con precisione a chi toccherà che cosa, gli eventuali conguagli in denaro, titoli, etc). Lasciare tutto indiviso pro-quota agli eredi vuol dire metterli nella condizione di litigare. Non tutti, ovviamente, finiranno così. Molte volte si vedono figli e coniugi ripartire le eredità, dividendole o gestendole indivise in piena armonia.

Ma spesso ciò ingenera liti (non solo in senso giuridico) furibonde. Nel nostro studio le cause divisionali che, tra un episodio e l'altro si sono protratte per oltre vent'anni infatti non sono rare. Sì, colpa della lentezza della giustizia. Ma non solo: si è trattato (anzi, in alcuni casi si tratta) di guerre guerreggiate piene di episodi di "guerriglia giuridica", che la buona volontà di avvocati e giudici non è valsa ad evitare. Con enormi costi, economici ed emotivi.

Ecco perché un testamento ben fatto può, certamente non escludere, ma di sicuro grandemente ridurre le possibilità che i  nostri eredi litighino quando non ci saremo.

Un Avvocato o un Notaio possono, dopo avervi attentamente ascoltato ed aver compreso le vostre esigenze, aiutarvi a mettere nero su bianco le vostre volontà nel modo migliore.

FT Apr 2015

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