MI HANNO NOTIFICATO UN DECRETO INGIUNTIVO: POSSO FARE OPPOSIZIONE?

Stiamo parlando di un'ingiunzione del Tribunale (o del Giudice di Pace), non di una semplice intimazione del creditore o di un suo legale, ovviamente. Se non ne avete mai vista una, ecco come si presenta (in questo caso è un decreto telematico. In caso di ricorso cartaceo l'aspetto è leggermente diverso, ma la sostanza non cambia).

Ebbene, posso fare opposizione?

La risposta è senz'altro sì. Sempre e comunque. Il decreto ingiuntivo non opposto nei termini (normalmente di 40 gg, ma abbreviabili: leggere bene!) passa in giudicato, e diviene equiparato in tutto e per tutto ad una sentenza definitiva. Non ci sarà più modo, in futuro, di discutere la debenza della somma ingiunta. Anche colle migliori ragioni.
L'ingiunzione di pagamento del Giudice è infatti un ordine di pagare eminentemente provvisorio, emesso sulla base di documentazione unilateralmente prodotta dal creditore. Facendo opposizione si  introduce un vero e completo giudizio sulla spettanza o meno del credito.

Ma la domanda giusta sarebbe invece "mi conviene farla?" Una opposizione infatti costa. Certamente più delle spese di cui è già gravato il decreto ingiuntivo che avete ricevuto. Alle volte la "convenienza" viene messa in secondo piano, perché si ritiene di essere stati ingiustamente destinatari della ingiunzione, e se ne vuol fare una questione di principio. Sacrosanto. Ma normalmente si guarda la convenienza economica

E qui la risposta si fa molto articolata, ed ovviamente non esiste una risposta valida per tutti i casi.

Cerchiamo però di spiegare almeno quali sono le principali variabili che possono venire in gioco:
1) il credito non esiste o, se esiste, ho buone ragioni di controcredito che lo annullano per compensazione;

2) il credito esiste, ma non ho denaro per pagarlo;

Veniamo un po' più nel dettaglio

1) il credito non esiste o, se esiste, ho buone ragioni di controcredito che lo annullano

 

Se ritengo, a mente fredda, che il credito -in tutto o in parte - non esista, e ritengo (il consiglio del Legale è qui assai importante) che dal giudizio di opposizione ciò emergerà, allora la opposizione è tendenzialmente conveniente.

- dovrò anticipare delle spese (quelle del mio legale, e la tassa di iscrizione a ruolo). Però, tendenzialmente, si tratterà di una semplice anticipazione, in quanto, riconoscendo la mia ragione, il Giudice dovrebbe porre a carico della controparte le spese della opposizione. 
I rischi sono: 
- che il giudice non mi riconosca ragione (tra aver ragione, e vederla riconosciuta dal Giudice, non c'è automatismo...); 
- che il Giudice mi dia ragione ma eserciti la facoltà (per legge eccezionale, ma a volte ancora usata) di "compensare le spese", ovvero di escludere il rimborso da parte del soccombente delle spese di causa; 
- di avere vittoria piena ma che, nel frattempo, il creditore divenga insolvente (fallimento, etc) nel qual caso, pur avendone diritto, non riuscirò a recuperare un bel nulla (o non tutto).

- rischierò (in taluni casi) di subire una dichiarazione di provvisoria esecutorietà. In tal caso dovrò pagare subito l'intera somma, salvo diritto alla restituzione in caso di vittoria. Il rischio più evidente è che, dopo aver incassato e prima che io possa recuperare, il creditore che dovrebbe restituire divenga insolvente

Lo stesso vale se il credito esiste (ad esempio, per una fornitura di un impianto solare termico) ma chi mi ha installato l'impianto ha causato danni alla casa (in teoria, anche per più del valore installato): in tal caso si ha certamente interesse a fare opposizione.

2) il credito esiste, ma non ho denaro per pagarlo

In tal caso assai raramente l'opposizione "paga". Può essere conveniente trattare con la controparte PRIMA che il decreto passi ingiudicato, sulla base dello schema "non opporrò se mi concedi sconto e/o dilazione". Spesso può essere la strada più logica e conveniente.

Se controparte è intransigente e la somma di un certo rilievo, si può anche vedere se vi siano motivi, anche se magari un po'  deboli, di opposizione, magari nella speranza di trovare un accordo nel corso del giudizio, valutando i costi di essa in relazione ai benefici (ovvero l'allontanamento nel tempo di formazione di un titolo esecutivo in mano al creditore). Ma è una opportunità da valutare nel caso concreto.

Bisogna evitare di incorrere nelle diverse possibili  responsabilità per lite temeraria (che ultimamente il legislatore tende, non a torto, ad aggravare)  ma spesso un qualche motivo per opporsi plausibilmente si può trovare.

Una approfondita analisi dei possibili benefici e dei concreti rischi che si corrono in un caso del genere può essere fatta solo col vostro avvocato, previa esposizione di tutti i fatti rilevanti, che sarà lui ad investigare e valutare assieme a voi

 

Come si fa l'opposizione?

L'opposizione a decreto ingiuntivo si fa introducendo una vera e propria causa, con atto di citazione o ricorso (secondo la materia in cui il decreto è stato emesso).

Sotto i 1.000 € (siamo quindi dal Giudice di Pace) potete, se volete e se ve ne ritenete capaci, difendervi da voi stessi. Sopra tale importo, serve necessariamente un avvocato, cui conferire procura e che curerà tutti gli aspetti formali e sostanziali della difesa.

FT, Luglio 2014

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