I servizi del PCT (processo civile telematico) sono per l'ennesima volta bloccati, e a me scade un deposito. Mi scadrà il termine?

In linea di massima non ci saranno problemi. Potrai creare la busta in formato ".enc" e depositare il tuo atto in scadenza ugualmente

Infatti il deposito di un atto non segue per nulla il canale "PCT" (servizi di consultazione del fascicolo telematico) che passa attraverso i punti di accesso e i relativi servizi ministeriali.

E' vero che Consolle Avvocato e altri diffusi redattori di atti sono in realtà programmi ibridi che consultano i fascicoli (e che ovviamente non ci riescono più quando i servizi si "bloccano") e creano anche le buste per il deposito.

Quindi, se tutto è in blocco (come accade mentre scrivo tra il 18 ed il 19 dicembre a causa, pare, del taglio di un cavo) potete creare la vostra busta ugualmente, solo con qualche piccolo problema e qualche attenzione in più. E poi la spedirete via PEC.

Consolle non sarà ovviamente in grado di creare il fascicolo importando i dati dal server ministeriale ma:

1) se avete già il fascicolo aperto (perché avete già fatto un deposito in quella causa) aprite il vostro fascicolo, create il nuovo deposito, esportate la busta (se non avete i servizi Gold) e speditela via PEC normalissimamente. Il canale delle PEC da cui passa il deposito, infatti, non ha nulla a che vedere coi servizi di consultazione ed aggiornamento del PCT!

E' un server PEC normalissimo gestito da società diversa e che viene, successivamente alla generazione della ricevuta di consegna, smistato al c.d. "PCT".

Anche il servizio PEC ha avuto piccoli problemi di malfunzionamento, è vero. Ma assai rari e velocemente risolti, e le probabilità che siano contemporanei a quelli del "PCT" sono del tutto trascurabili.

Certo, di fatto la vostra busta non arriverà al Tribunale prima che i servizi PCT vengano ripristinati, è ovvio. Ma, come sapete, il deposito si considera (lo dice espressamente la legge) effettuato nel momento in cui il sistema del ministero genera la RdAC (ricevuta di avvenuta consegna della PEC, ovvero la seconda delle 4 che ogni deposito dovrebbe generare)

2) se dovete ancora aprire il fascicolo (perché siete al primo deposito in quella determinata causa) non potrete godere della comoda possibilità di cercarlo online ed importarne tutti i dati. Ma, se avete il numero di RG (e dovreste averlo) potete inserire a mano tutti i dati che consolle vi richiederà (anche se fosse solo per il deposito della replica a conclusionale) e poi potrete procedere a creare la busta per l'invio. Ignorate eventuali errori dovuti al mancato collegamento (ad es... verifica "live" non ancora effettuata) e tutto andrà per il meglio. Potrebbe essere utile, se il vostro redattore facesse le bizze perché, il programmatore ha improvvidamente previsto di non andare avanti nella creazione della busta in assenza di collegamento (il più delle volte basta ignorare la segnalazione d'errore), avere installato SLPCT , pratico ed intuitivo redattore open source ( che vuol dire, anche, "gratis" e scaricabile da qui) che non prevede affatto l collegamento coi servizi PCT e pertanto non fa una piega in caso di mancanza dello stesso.

Si procede poi al deposito via PEC seguendo quanto detto al punto 1

3) se dovete iscrivere a ruolo (ad esempio un ricorso ingiuntivo o una citazione) a parte il fatto che solo il ricorso ingiuntivo è obbligatoriamente telematico, ancora nessun problema: il "fascicolo" locale andrebbe creato da zero anche se il PCT funzionasse, e il numero RG non va indicato semplicemente perché non può esistere e quindi, se non volete usare il canale cartaceo (perché magari è il pomeriggio dell'ultimo giorno o siete in ferie in Sardegna), spedite tranquillamente la vostra busta contenente l'atto ".enc" via PEC (da fuori o dentro Consolle, poco importa) e il vostro deposito avrà data legale dalla ricevuta di CONSEGNA emessa dal gestore della PEC del Ministero della Giustizia

Buon lavoro!

Francesco Tregnaghi

(Dicembre 2014 Agg Luglio 2015)  

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